Noi incontriamo gli autori
Salvadori nel caos dei giorni della firma dell'armistizio, fu catturato dai tedeschi e, come altri 650.000 soldati italiani, deportato nei campi di internamento. Privati dello status di prigionieri di guerra perché si rifiutarono di collaborare col nazifascismo, gli Internati Militari Italiani furono costretti al lavoro coatto e a sopravvivere tra fame, fatica, umiliazioni.
Nel suo diario, scritto anni dopo con incredibile lucidità, riaffiorano paura e solitudine, ma anche amicizia e piccoli gesti di umanità che aiutarono lui e i suoi compagni a resistere.
La sua valigia di legno, costruita da un compagno di prigionia, diventa un simbolo: non solo un contenitore per il poco cibo, ma un rifugio per i ricordi e per la dignità..